Errori comuni in fresatura: ecco la top 8

Errori comuni in fresatura ecco la top 8

Velocità e avanzamento errati: come muoversi

La fresatura è una particolare tecnica che consente di ottenere una ricca gamma di superfici lavorando il legno per asportazione di materiale. L’esecuzione richiede una certa abilità ed è molto facile cadere in trappola di errori comuni, che si possono evitare adottando semplici accorgimenti.
Uno tra gli sbagli più ricorrenti riguarda la velocità di esecuzione: la fresa a candela per legno difatti non deve lavorare nè troppo velocemente nè lentamente, ma vien da sè che determinare la velocità e l’avanzamento dello strumento in modo perfetto non è proprio immediato.
Per fare ciò, prima di avviare l’utensile, è buona abitudine valutare quale sia la velocità ideale per quel determinato tipo di lavoro, facendo alcune prove di rodaggio.
Una velocità eccessiva potrebbe difatti produrre una dimensione sub-ottimale dei trucioli per non parlare di casi estremi in cui si arriva addirittura alla distruzione della macchina. Al contrario, se la fresa a candela per metallo lavora troppo lentamente, si possono verificare flessioni e quindi finiture difettose.
Altro aspetto critico quando si parla di fresatura è l’avanzamento. Il secondo errore comune dopo la velocità è infatti quello di calibrare male l’avanzamento della fresa sulla superficie, che andrà scelto sia in base al tipo di utensile che al materiale da lavorare. Anche qui, come per la velocità, un avanzamento troppo veloce potrebbe provocare danni alla macchina, al contrario se si è troppo lenti, si rischia di tagliare nuovamente il truciolo.

Sgrossatura, mandrino e geometria: come evitare sbagli di valutazione

Veniamo quindi al terzo errore comune, che riguarda la sgrossatura. L’utilizzo di una sgrossatura tradizionale è quasi sempre errato: la fresatura ad alta efficienza impegna la fresa a candela per acciaio o metallo per tutto il suo stile, e così facendo distribuisce l’usura su tutto il tagliante in maniera uniforme, riducendo la possibilità di danneggiamento. Ciò significa che al contrario della grossatura tradizionale, la fresatura ad alta efficienza produce una finitura migliore, ed è più efficiente e versatile.
Anche la scelta del mandrino è fondamentale: se l’utensile non è conforme alla macchina, può difatti staccarsi facilmente, provocando danni oltre che risultare pericoloso. In generale, i mandrini a pinza di precisione, quelli idraulici e a calettamento, sono più performanti rispetto a quelli meccanici.
Errore piuttosto comune è anche quello di non utilizzare una geometria a elica, che si diversifica rispetto a quella standard per il suo cosiddetto passo variabile. Essa garantisce difatti che gli intervalli tra un contatto del tagliente e l’altro varino, così da non risultare uguali ad ogni rotazione dell’utensile. In questo modo, l’instabilità della macchina, anche conosciuta con il termine ‘effetto chatter’ viene minimizzata, le armoniche si riducono, e i risultati saranno in generale migliori.

Rivestimenti e tipologia di taglienti: come scegliere

Alle volte, per motivi economici, non si bada molto alla tipologia di rivestimento, quando invece un utensile con un rivestimento ottimizzato in base al materiale che andrà a lavorare può davvero fare la differenza. Alcuni rivestimenti, per esempio, amplificano la scivolosità e la resistenza all’abrasione, e rallentano il processo di usura dello strumento.
Anche la lunghezza del tagliente è fondamentale: un errore tipico è difatti quello di pensare che una lunga lunghezza di taglio sia sempre positiva, tuttavia in alcuni casi essa riduce la forza e la rigidità dell’utensile. Maggiore è l’altezza del tagliente, più l’utensile tende a flettersi, e la possibilità di rompersi è quindi più elevata.
Ultimo errore comune della nostra top 8 riguarda poi il numero di taglienti errato: anche qui, avere un numero elevato di taglienti, non sempre ha risvolti positivi. Per i materiali ferrosi piuttosto duri, più sono i taglienti più piccolo sarà il truciolo prodotto, ma lo stesso non vale per l’alluminio o superfici non ferrose, che consentono una velocità di asportazione elevata e una maggiore flessibilità data la loro naturale morbidezza.