Tatuaggi: rischi e controindicazioni
Che malattie portano i tatuaggi?
Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, attualmente, sono circa 7 milioni gli italiani che possiedono almeno un tatuaggio al braccio, alla caviglia o in altre parti del corpo. Nonostante il dato sia in costante aumento soprattutto tra i giovani, bisogna riconoscere che la pratica ha origini antichissime, risalenti addirittura a più di 5000 anni fa. Personaggi dello spettacolo e artisti vari ne sfoggiano di ogni tipo: colorati, bianchi, piccoli o che attraversano tutto il corpo. Ogni tatuaggio esprime il desiderio di cogliere un attimo e imprimerlo sulla pelle per sempre sia che si tratti della frase di una canzone, del nome di un figlio, dell’impronta del proprio animale domestico o di un Irezumi giapponese.
In genere, chi decide di arricchire la propria pelle con disegni, simboli o scritte in bianco e nero oppure colorate, predilige tatuaggi significativi. È il caso, ad esempio, di una delle fashion blogger cremonesi più note e amate in Italia e all’estero. I tatuaggi di Chiara Ferragni sono piccoli, discreti e rappresentano tutto il suo mondo. Simbolo di stile, il fiocco alla nuca indica un legame profondo che si intende custodire; Mickey Mouse che si fa un selfie e il Piccolo Principe sono dei capisaldi della sua infanzia che si intrecciano in maniera indelebile con la vita reale. Non mancano frasi famose tratte da film, libri o da canzoni che raccontano di sè, mostrando un lato della propria esistenza agli altri che forse non tutti conoscono.
La scelta di tatuaggi raffinati per uomo e donna è importante per non pentirsi in futuro. Ma quali sono in effetti i rischi e le controindicazioni a cui si potrebbe andare incontro?
Chi deve evitare i tatuaggi?
Il tema sui tatuaggi da sempre è al centro di molte diatribe. Eppure, fin da piccoli tutti siamo stati ammaliati da questa sorta di moda. Chi non ricorda i famosi tatuaggi per bambini in regalo all’interno delle confezioni di snack, patatine e ghiaccioli? Ideali da sfoggiare sulle braccia nude, in estate, rappresentavano dei soggetti appartenenti all’infanzia, supereroi o personaggi dei cartoons, scritte colorate e disegni raffinati che andavano via dopo pochi lavaggi. Oggi, esistono anche tante canzoni sui tatuaggi che invogliano in qualche modo a imprimere sulla propria pelle degli attimi importanti, delle emozioni uniche. Ma esiste un rischio concreto?
In effetti, è impossibile negare che anche i tatuaggi più raffinati per uomo o donna, possono causare una significativa contaminazione microbiologica, dovuta a procedure errate, eseguite da personale non competente in materia, in scarse condizioni igieniche e in strutture non idonee, mediante l’uso di inchiostri contenenti sostanze chimiche pericolose o di aghi non sterilizzati. Eseguire un tatuaggio non è esattamente un gioco da ragazzi. La procedura implica una lesione della barriera cutanea e, di conseguenza, la ferita può anche essere soggetta a infezione, in particolare se non vengono rispettate le raccomandazioni riguardanti l’aftercare. Nonostante l’uso di una buona crema anestetica per tatuaggi, della durata perlopiù di 20 minuti e di ulteriori prodotti per la protezione e il trattamento della cute, si potrebbe andare incontro a infezioni piuttosto serie.
I tatuaggi, seppur piccoli, non sono adatti a tutti, motivo per cui sono sconsigliati a chi assume regolarmente farmaci che possono alterare la normale riepitelizzazione della pelle, a chi fa uso di anticoagulanti, chemioterapici a chi soffre di problemi di coagulazione del sangue e di frequenti emorragie.
Perché non fare un tatuaggio?
Tatuaggi bianchi o a colori? Piccoli o grandi? Per molti sembra che il problema principale sia questo. In realtà, ci si dovrebbe chiedere se sia davvero il caso di farne uno e se davvero è così importante. Molto in voga negli ultimi anni la margherita tatuaggio non è eccessivo, è elegante, raffinato e si connette al significato primario del fiore. In genere, indica onestà, semplicità, delicatezza, innocenza, purezza ed è tra i tatuaggi da donna più apprezzati e richiesti ai tatuatori di Rho e presenti nelle riviste di tatuaggi cartacee e digitali (la più nota è Vice tattoo).
Ma può un piccolo disegno o una scritta creare problemi di una certa entità? La risposta è sì. Come già accennato nel paragrafo precedente, già nei giorni successivi al tatuaggio si può andare incontro a infiammazioni asettiche acute, caratterizzate da arrossamento, vesciche, gonfiore, prurito, ma anche a infezioni batteriche che hanno una durata anche prolungata (si parla di anni) e sono caratterizzate da pustole, rischi di gangrena, setticemia. Non mancano le reazioni allergiche dagli effetti temporanei, le infezioni virali ma anche l’epatite E. Ecco pertanto dei buoni motivi per non fare un tatuaggio.
Cosa bisogna sapere prima di fare un tatuaggio?
Anche i tatuaggi più piccoli sono molto significativi, ma non per forza bisogna imprimere sul proprio corpo un’emozione per ricordarsene. Prima di fare lasciarsi tatuare anche una minima porzione di pelle è bene conoscerne tutti i possibili effetti collaterali e i rischi. Bisogna essere al corrente del tipo di font per tatuaggi da utilizzare (ognuno ha la sua dose di inchiostro che incide anche sul prezzo finale). Inoltre, si consiglia sempre di optare per tatuatori professionisti, il che significa che devono possedere una qualifica e un’autorizzazione. I tatuaggi piccoli costano, così come quelli di dimensioni più importanti. Chi propone disegni o scritte indelebili a basso costo andrebbe evitato a priori, perché indice di scarsa qualità degli inchiostri, delle attrezzature e, molto probabilmente, anche di igiene.