Come comportarsi quando si hanno troppi debiti?

Come comportarsi quando si hanno troppi debiti

Ad alcune persone capita di contrarre troppi debiti e, in modo particolare, di contrarre e chiedere denaro al di sopra della propria capacità di restituirlo. Non è molto facile, infatti, gestire efficacemente una situazione debitoria estrema. In generale, infatti, per affrontare questa situazione, è bene lavorare a mente fredda e, al contempo, evitare pensieri sconsiderati anche estremi. La soluzione, infatti, esiste sempre. In prima battuta, infatti, è consigliabile condividere le proprie preoccupazioni con la famiglia o, in alternativa, con gli amici e richiedere un supporto psicologico e morale anche ad uno psicologo. Appunto, è necessario, come vedremo a breve, creare un piano per lo esdebitamento, in questo modo sarà possibile rientrare nel migliore dei modi dalle spese.

Quali sono le misure da mettere in atto per rientrare dai propri debiti?

in Italia, esistono numerose norme che permettono di agevolare lo esdebitamento. Una di queste, infatti, è il prestito per il consolidamento del debito. Questa, infatti, è una situazione che può essere utilizzata per saldare i debiti in una sola tranches. In questo caso, infatti, viene contratto un ulteriore debito per sanare i debiti precedenti che, al contempo, verrà rifinanziato e, soprattutto, organizzato con un piano di rientro più facile. Se ad esempio abbiamo rate mensile per 600 €, possiamo contrarre un debito per sanare tutti i debiti precedenti e, su quest’ultimo, richiedere un piano di rientro più dilazionato che ci porti, ad esempio, ad avere la rata, ad appena 200 € al mese. Molto importante è inoltre scegliere il TAN fisso per tutta la durata del prestito in modo da assicurarsi la possibilità di pagare interessi fissi sull’importo dovuto. La legge da sovraindebitamento, introdotta nel 2012, ha come obiettivo quello di ridurre l’ammontare del denaro dovuto e, al contempo, rateizzare il pagamento, attraverso un accordo serrato con i creditori che deve essere stipulato in tribunale. Questo processo, prende il nome di esdebitazione ed è molto importante per assicurare che il soggetto onori i propri debiti.

Cosa succede nel caso in qui non si riesca a sanare i propri debiti?

Nel caso in cui non si riesca a sanare i propri debiti ebbene, in questo caso, vi sono delle conseguenze inevitabili, e, anche per questo motivo è bene capire a chi rivolgersi se si hanno troppi debiti (approfondisci sul sito di https://www.legge3.it/). In prima battuta c’è da ricordare che E nel codice civile e penale italiano non è previsto il carcere per un debitore che In grado di onorare il proprio debito ma, esistono numerose risorse per assicurare il recupero crediti come, ad esempio, il pignoramento di un bene o del conto corrente bancario o, in alternativa, di un quinto dello stipendio. In casi estremi, infatti, si può procedere anche al pignoramento dei singoli beni di proprietà. Oltre a questo, infatti, vi è la segnalazione del debitore alle banche dati che, lo indicheranno come cattivo pagatore. Questa denominazione, infatti, impedisce l’accesso a prestiti futuri proteggendo, in questo modo, il capitale degli istituti di credito. In altri casi, infatti, le società di recupero crediti si occupano di recuperare i crediti, per conto dei creditori e, al contempo, in alcuni casi, trovare anche un accordo con il debitore. Queste società, infatti, operano nel rispetto della privacy e dei dati personali del moroso. Un esempio lampante è Equitalia.

Cosa succede nel caso in qui i debiti siano a favore dello stato?

Nel caso in cui si abbiano debiti con l’Agenzia delle Entrate, è bene, in questo caso, l’agenzia delle tratte può procedere d’ufficio con il pignoramento del conto corrente, del fermo amministrativo dell’automobile senza alcun preavviso. I creditori privati, invece, devono provvedere a notificare i pignoramenti. Nel caso in cui, anche con il fisco, non si riesca a saldare il proprio debito, è bene, anche in questo caso, è necessario attivare la procedura di esdebitazione prevista come detto dalla legge numero tre del 2012.